Il ruolo delle C.M.O. nelle vittime del dovere

Il ruolo delle C.M.O. nelle vittime del dovere

Nelle procedure di riconoscimento dello status di vittime del dovere, un ruolo molto importante è svolto dalle C.M.O. (Commissioni Mediche Ospedaliere).

Queste, infatti, rappresentano una variabile di rilevante importanza visto che ad esse compete l’accertamento del nesso di causalità e la valutazione del danno patito dalle vittime[1].

Tuttavia, nella prassi non sono pochi i casi in cui le C.M.O. si sono ritrovate ad accomunare pratiche concernenti le vittime del dovere con quelle dei soggetti ad esse equiparati ex Legge 23 dicembre 2005, n. 266 o casi in cui spesso viene riconosciuta una percentuale di invalidità pari allo 0% o inferiore a quanto spettante al soggetto istante.

A tal proposito, è opportuno rilevare che l’accertamento medico-legale da parte delle C.M.O. non è svolto per determinare se un soggetto leso appartenga o meno alla categoria delle vittime del dovere ma solo quello di individuare il nesso tra l’evento e l’invalidità subita.

Successivamente, la stessa appurato il nesso causale deve poi fornire un dato numerico (più precisamente un grado percentuale) che consentirà di calcolare la speciale elargizione da riconoscersi al soggetto istante.

Al fine di evitare incertezze e problemi circa la percentuale di invalidità da riconoscere all’evente diritto il Ministero dell’Interno imponendo alle C.M.O. di determinare la percentuale unica di invalidità complessiva (IC), corrispondente alla “somma delle percentuali del danno biologico, del danno morale e del valore, se positivo, risultante dalla differenza tra la percentuale di invalidità riferita alla capacità lavorativa e la percentuale del danno biologico: IC = DB + DM + (IP – DB)”.

Per tali ragioni è opportuna l’assistenza, sin dalla fase di avvio dell’iter procedurale, di un medico legale e di un esperto di diritto in materia.

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[1] G. Esposito, M. Proietti, A. Venanzoni, Le vittime del dovere-Disciplina giuridica e indennità risarcitorie, Key editore, 2019.