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Cosa sono le cambiali finanziarie?
Le cambiali finanziarie costituiscono una forma di indebitamento a breve termine (non inferiore ad 1 mese e non superiore a 36 mesi) che consente alle imprese emittenti di reperire risorse liquide senza ricorrere al sistema bancario o all’emissione di titoli.
Esse sono state istituite dalla legge n. 43/1994 e sono titoli di credito all’ordine equiparati ad ogni effetto alle cambiali ordinarie. Esse, infatti, si caratterizzano per l’incorporazione del diritto nei documento e l’efficacia di titolo esecutivo, trasferibile mediante la clausola “senza garanzia” la quale esonera il girante da ogni responsabilità per mancato pagamento.
Le cambiali finanziarie possono essere emesse anche in forma de materializzata: a tal fine il soggetto emittente si avvale esclusivamente di una società autorizzata alla prestazione servizio di gestione accentrata di strumenti finanziari.
Esse devono avere un taglio minimo non essere inferiore a 51.645,69 euro e qualora l’emissione superi i 50 milioni di euro, deve obbligatoriamente esserne data comunicazione alla Banca d’Italia.
Inoltre, la legge limita l’ammontare complessivo delle cambiali finanziarie dei certificati di investimento e delle obbligazioni emesse da ciascun soggetto alla somma tra capitale versato e riserve.
L’eventuale sistematico rinnovo degli strumenti in scadenza consente, peraltro, all’emittente di disporre di una fonte di finanziari sostanzialmente a scadenza protratta (cd. falso breve termine).
La riforma del 2012 ha apportato delle rilevanti modifiche alle cambiali finanziarie le quali possono essere emesse anche da società non quotate e precisamente da società di capitali, società cooperative e mutue assicuratrici diverse dalle banche.
Le cambiali finanziarie hanno natura cambiaria ma si differenziano dalla cambiale ordinaria per la natura finanziaria del rapporto sottostante e per la girata con la clausola “senza garanzia”.
La prima caratteristica specifica è che il presupposto di tale titolo non è un’operazione di natura commerciale, ma un rapporto di natura finanziaria consistente nell’erogazione di un finanziamento a breve a favore dell’impresa emittente. La girata senza garanzia esclude, invece, ogni responsabilità cambiaria dei giranti in caso di mancato pagamento facilitando la circolazione del titolo[1].
Le cambiali finanziarie sono titoli in serie, emessi cioè in un numero plurimo in relazione ad un unico finanziamento o a più finanziamenti, riconducibili a un unico programma di emissione.
Pur essendo equiparata al “pagherò cambiario” esse se ne differenziano per alcune caratteristiche:
1) l’espressa apposizione, nel testo del titolo, della denominazione “cambiale finanziaria”;
2) l’indicazione delle informazioni che riguardano l’emittente;
3) l’indicazione sul retro dei proventi pattuiti;
Il costo totale sostenuto dall’ impresa debitrice per l’emissione di cambiali finanziarie è costituito dai
seguenti elementi:
1) il tasso di interesse da corrispondere agli investitori;
2) la commissione da riconoscere alla banca o alla compagnia di assicurazione che rilascia la garanzia, nel caso si tratti di un’impresa non quotata;
3) l’imposta di bollo, pari allo 0,1%o e, nel caso di negoziazione, l’imposta di registro;
4) la commissione da riconoscere all’intermediario che cura il collocamento sul mercato[2].
Vantaggi delle cambiali finanziarie
Numerosi sono i vantaggi per le imprese emittenti e sono:
– consente all’impresa di finanziarsi direttamente sul mercato, a costi più contenuti rispetto a quelli legati al credito bancario[3];
– possibilità di reperire fondi ad un tasso inferiore a quello bancario;
– contenere il superindebitamento;
– mantenere inalterata la capacità di credito;
[1] Cfr. Compendio di diritto bancario, Edizioni Giuridiche Simone.
[2] Cfr. Compendio di diritto bancario, Edizioni Giuridiche Simone.
[3] Cfr. Punto finanziario, La cambiale finanziaria.