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Le Competenze del Giudice dell’ottemperanza

Le Competenze del Giudice dell’ottemperanza

Il giudizio di ottemperanza è un particolare strumento disciplinato dagli artt. 112 e ss. del D.lgs n. 104/2010 al fine di ottenere l’esecuzione di una sentenza pronunciata nei confronti della Pubblica Amministrazione sulla quale grava un obbligo di conformarsi.

Infatti, all’esito di un giudizio amministrativo o civile, l’amministrazione soccombente potrebbe restare inerte rispetto a quanto previsto dalla sentenza passata in giudicato.

Pertanto, la realizzazione della pretesa del ricorrente trova soddisfazione grazie al giudizio di ottemperanza.

Trattasi di un giudizio particolare poiché si è dinanzi ad un’ipotesi di giurisdizione estesa al merito attribuita al giudice amministrativo al fine di attribuire allo stesso ampi poteri di cognizione e di sostituzione nei confronti dell’amministrazione inadempiente direttamente o mediante la nomina di un commissario ad acta.

Il giudizio di ottemperanza è, dunque, rivolto a garantire il principio di legalità dell’azione amministrativa e l’effettività della tutela giurisdizionale nei confronti della pubblica amministrazione.

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Le Competenze del Giudice dell’ottemperanza

Ma quali sono le competenze del Giudice dell’ottemperanza?

Sul punto, è intervenuta la giurisprudenza amministrativa stabilendo che “Deve considerarsi precluso al giudice amministrativo, investito dell’ottemperanza, effettuare nuove valutazioni in fatto e in diritto su questioni che non sono state specificamente dedotte o trattate nel giudizio definito con la sentenza del giudice civile da ottemperare, la cui cognizione, nel caso di perdurante contrasto fra le parti, spetta al giudice ordinario. In altre parole, il giudice amministrativo, nel dare esecuzione alle pronunce emesse da organi giudicanti appartenenti ad altri plessi giurisdizionali, deve orientarsi a un criterio di stretta continenza”[1].


[1] Consiglio di Stato, Sezione IV, con la Sentenza n. 5993 del 19 giugno 2023.