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Cosa prevede la legge in materia di successioni nel contratto di locazione?
Con il termine locazione si intende un contratto con il quale una parte, il locatore, si obbliga a fare godere ad un’altra, il locatario o il conduttore, di una cosa mobile o immobile per un certo periodo di tempo dietro il pagamento di un determinato corrispettivo. (Per approfondimenti clicca qui)
Ma cosa succede in caso di decesso di una delle due parti? Chi subentra nel contratto di locazione?
Ebbene, è opportuno fare una distinzione tra quanto il contratto di locazione è ad uso abitativo e quando il contratto di locazione è ad uso commerciale.
Quando il contratto di locazione è ad uso abitativo in caso di decesso del conduttore non vi sarà alcuna risoluzione del contratto.
Infatti, in questo caso vi sarà il subentro degli eredi (coniuge, altri parenti o affini) purchè conviventi, anche more uxorio, con il de cuius.
Infatti, gli eredi non conviventi non possono subentrare.
A stabilirlo è l’art. 6 della Legge n. 392/1978 ai sensi del quale “In caso di morte del conduttore, gli succedono nel contratto il coniuge, gli eredi ed i parenti ed affini con lui abitualmente conviventi”.
Tuttavia, è ferma la facoltà per gli eredi di poter decidere di far cessare la locazione.
Invece, in caso di decesso del locatore si applicano i principi generali previsti in materia di successioni. L’erede del locatore, dunque, succederà a titolo universale nei diritti e negli obblighi contrattuali del defunto.
Nel contratto di locazione ad uso commerciale, in caso di decesso del conduttore i successori sono sia gli eredi legittimi che i soci nel caso in cui l’immobile fosse stato adibito all’uso di più professionisti, commercianti o artigiani.
A stabilirlo è l’art. 37 della Legge n. 392/1978.
Anche in questo caso, è ferma la facoltà per gli eredi di poter decidere di far cessare la locazione.
Se invece a decedere è il locatore a questi vi subentreranno gli eredi non intervenendo alcuna risoluzione anticipata del contratto.
