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Nuda proprietà ed usufrutto: differenze
Nozione di usufrutto.
L’usufrutto è annoverato nei diritti reali di godimento su cosa altrui i quali limitano il potere di godimento del proprietario sulla cosa, il cui contenuto è disciplinato dall’art. 981 del codice civile.
Il diritto di usufrutto attribuisce al titolare (usufruttuario) il diritto di godere della cosa, traendone, nel rispetto della sua destinazione economica, tutte le utilità che da essa possono derivare.
L’usufrutto è il diritto reale di godimento che limita maggiormente le facoltà del proprietario il quale viene definito nudo proprietario.
L’usufrutto può avere ad oggetto: beni mobili; beni immobili; crediti; titoli di credito; aziende; universalità di mobili.
Il codice civile prevede che l’usufrutto debba essere necessariamente temporaneo onde evitare che il diritto del proprietario possa essere eccessivamente compresso.
Infatti, l’usufrutto non può eccedere la vita dell’usufruttuario e l’usufrutto costituito a favore di persona giuridica non può durare più di trenta anni.
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La nuda proprietà
La nuda proprietà è un caso di proprietà privata alla quale non si accompagna un diritto reale di godimento del bene cui è relativa. Tipicamente si riferisce a un immobile del quale si acquisisce la proprietà ma non il diritto di usufrutto[1].
Il “titolare” della nuda proprietà è il c.d. nudo proprietario. Ebbene, costui ha il diritto di proprietà su un immobile, ma non il diritto di goderne l’uso. Il nudo proprietario ha la facoltà di trasferire a terzi in qualsiasi momento la nuda proprietà dell’immobile stesso, potendo nel caso realizzare un guadagno perché l’immobile può essersi rivalutato, e contemporaneamente, trascorso il tempo, sarà aumentata l’età dell’usufruttuario
Ma quali sono le differenze tra usufrutto e nuda proprietà?
Nuda proprietà ed usufrutto: differenze
A dirimere la questione è intervenuta la Corte di Cassazione con una massima ufficiale in materia.
Sul punto, “Il codice civile non conosce la c.d. “nuda proprietà” come diritto distinto dalla proprietà: i suoi tratti contenutistici sono desunti, infatti, dal combinato disposto delle norme in tema di proprietà e di quelle in tema di usufrutto, ossia in via di mera sottrazione, dal contenuto del primo, dei poteri e delle facoltà che formano il contenuto del secondo; il concetto è dunque di origine dottrinale e serve solo a descrivere la situazione della proprietà gravata da usufrutto. (Nella specie, la S.C. ha confermato la sentenza di merito che aveva disposto la decadenza dall’assegnazione di alloggio di edilizia residenziale pubblica della ricorrente, che aveva acquistato la proprietà di altro immobile, costituendo successivamente a detto acquisto in favore della madre e a titolo gratuito, l’usufrutto sull’immobile stesso)”.
A stabilirlo è stata la Corte di Cassazione, sez. III, con l’ Ordinanza n. 10017 del 14 aprile 2023.
[1] Cfr. https://it.wikipedia.org/wiki/Nuda_propriet%C3%A0